Precedenti esperienze
–
Adolescenti
“L’adolescenza è un periodo in cui vivi tutto più intensamente.”
E. Zwick
L’adolescenza rappresenta per tutti gli individui una “seconda nascita” alla quale, rispetto alla prima, occorrono anni per realizzarsi concretamente. Essa consiste in un periodo tumultuoso caratterizzato da grandi e difficili cambiamenti “normativi” da affrontare sul piano fisico e dell’identità di genere (maturazione sessuale), sul piano affettivo (spostamento dell’interesse dai genitori ai coetanei) e sul piano del futuro (chi voglio essere? dove voglio andare? quante sfide e prove devo ancora superare? ecc.). A tutto ciò si possono poi aggiungere gli eventi “para-normativi” della vita (esperienze stressanti o traumatiche inaspettate).
Spesso tale fase evolutiva può portare a difficoltà emotive personali e/o relazionali nell’adolescente come pure nell’esercizio del ruolo dei genitori stessi e, conseguentemente, nell’equilibrio familiare.
I colloqui offrono all’adolescente uno “spazio-tempo” riservato dove può sperimentare un’esperienza di ascolto senza giudizio e confronto costruttivo. Ciò al fine di dare voce ai suoi pensieri e alle sue emozioni, nonché far sì che acquisisca sicurezza e fiducia in se stesso, consapevolezza delle proprie capacità e chiarezza nel definire i propri obiettivi di vita.
Oltre ai colloqui in formato individuale, sono previsti anche incontri con la famiglia in formato congiunto all’adolescente o separato, a seconda della situazione presentata.
Nel caso in cui l’adolescente non fosse collaborativo, i colloqui si possono anche effettuare soltanto con la sua famiglia, la quale potrà così riflettere sulle proprie difficoltà con l’adolescente e assisterlo in modo più equilibrato nel tortuoso, e sovente anche doloroso, processo di crescita.
La durata di ogni colloquio, i formati e la frequenza vengono concordati durante la prima visita e nelle successive, sulla base dell’andamento clinico.
La durata totale dell’intervento dipende da numerose variabili, quali ad esempio: la complessità della problematica manifestata, l’atteggiamento di disponibilità al cambiamento, le proprie finalità e i fattori ambientali facilitanti od ostativi al cambiamento.
Esempi di problematiche affrontate
- Disturbi d’ansia
- Attacchi di panico
- Paure
- Disturbi dell’umore
- Disturbi psicosomatici
- Disagi esistenziali e relazionali
- Problematiche legate all’autostima
- Dipendenza affettiva
- Disturbi del comportamento alimentare
- Conflittualità con la famiglia
- Esperienze di vita stressanti o traumatiche
–
Coppia
“Non si può non comunicare.”
P. Watzlawick
I colloqui si rivolgono a tutte quelle coppie in difficoltà, senza distinzione di genere, che stanno vivendo una relazione sofferente e che vogliono prendersi cura del loro legame affettivo per cercare di migliorarlo.
Spesso la coppia chiede aiuto quando viene a mancare quello spazio condiviso di emozioni e dialogo che è stato il terreno fertile sul quale si è costruita l’“identità di coppia” e la sua “progettualità”.
L’obiettivo del trattamento consiste, quando possibile, nella ri-definizione della “identità di coppia” e nel potenziamento della comprensione reciproca.
Pertanto, il compito terapeutico è quello di aiutare la coppia a ri-scoprire e ri-trovare la complicità perduta valutando le cause relazionali e individuali che l’hanno portata al mal-funzionamento e alle conseguenti incomprensioni, tensioni, ostilità, ecc.
Vengono così incentivati e sostenuti processi comunicativi più funzionali, individuando e valorizzando le risorse della coppia per accompagnarla verso un nuovo e più sano equilibrio (con attenzione sia ai bisogni relazionali che individuali) nonché facilitando nuove soluzioni di vita.
Oltre ai colloqui in formato congiunto, possono essere necessari, a seconda della situazione presentata, incontri anche in formato individuale (sempre in numero uguale per ciascun membro della coppia).
La durata di ogni colloquio, i formati e la frequenza vengono concordati durante la prima visita e nelle successive, sulla base dell’andamento clinico.
La durata totale dell’intervento dipende da numerose variabili, quali ad esempio: la complessità della problematica manifestata, l’atteggiamento di disponibilità al cambiamento, le proprie finalità e i fattori ambientali facilitanti od ostativi al cambiamento.
Esempi di problematiche affrontate
- Crisi legate alla fertilità
- Crisi legate alla nascita dei figli
- Problematiche legate alla gestione dei figli
- Crisi in seguito all’uscita dei figli dalla famiglia
- Problematiche e/o esperienze stressanti o traumatiche individuali che si ripercuotono inevitabilmente su entrambi i componenti della coppia
- Messa in discussione del progetto di vita insieme
Campagne Nazionali alle quali ho aderito
- AAF – Associazione Aiuto Famiglia Onlus
“Campagna Nazionale Prevenzione Crisi di Coppia”
(IX campagna 2016 – X campagna 2017)
–
Famiglia
“La vita non è come dovrebbe essere. È quello che è. È il modo in cui l’affronti che fa la differenza.”
V. Satir
I colloqui si rivolgono a tutte quelle famiglie in cui vi sono significative problematiche relazionali di varia natura.
Viene coinvolta l’intera famiglia contemporaneamente e, a seconda della situazione, anche i singoli componenti separatamente per far esprimere tutti riguardo i propri pensieri, le proprie emozioni e i propri vissuti riguardo il momento particolare che stanno attraversando, in modo da cercare di comprendere e di superare insieme che cosa sta succedendo al loro interno.
In quest’ottica, il compito terapeutico consiste nell’accompagnare la famiglia, a ri-trovare il giusto equilibrio, a ri-stabilire un buon clima familiare e nel costruire nuove abilità per affrontare efficacemente le sue difficoltà, puntando sulle sue potenzialità, risorse e competenze.
La durata di ogni colloquio, i formati e la frequenza vengono concordati durante la prima visita e nelle successive, sulla base dell’andamento clinico.
La durata totale dell’intervento dipende da numerose variabili, quali ad esempio: la complessità della problematica manifestata, l’atteggiamento di disponibilità al cambiamento, le proprie finalità e i fattori ambientali facilitanti od ostativi al cambiamento.
Esempi di problematiche affrontate
- Problematiche legate ai cambiamenti del ciclo di vita
- Problematiche e/o esperienze stressanti o traumatiche individuali che si ripercuotono inevitabilmente su tutti i componenti della famiglia
–
Valutazione e riabilitazione neuropsicologica
“C’è un posto in Siberia dove tutti gli orsi sono bianchi. Il tuo vicino ci è andato e ha visto un orso, di che colore era l’orso?”
A. Lurija
La valutazione neuropsicologica (per l’età adulta e successive) è un esame clinico diagnostico, effettuato attraverso la somministrazione di test specifici, che prevede la misurazione delle facoltà cognitive (orientamento, attenzione, memoria, linguaggio, ragionamento, percezione, abilità visuo-spaziali, abilità prassiche e abilità coinvolte nell’esecuzione di sequenze motorie), insieme alla valutazione funzionale e comportamentale delle azioni riguardanti il vivere quotidiano.
È altresì previsto un colloquio con i familiari volto alla valutazione dello stato psicologico generale del paziente nonché alla raccolta di informazioni mediche.
Contribuendo all’accuratezza della diagnosi medica nel valutare le abilità cognitive compromesse e quelle preservate, la valutazione neuropsicologica può venire prescritta a seguito di lesioni o disfunzioni cerebrali di varia natura, come: traumi cranici, ictus cerebrali, patologie demielinizzanti, neoplasie, patologie neurodegenerative, decadimento cognitivo, ecc.
In particolare, nelle forme di decadimento cognitivo permette di monitorare l’andamento e il decorso della patologia, aiutando a modulare la terapia farmacologica.
La durata della valutazione neuropsicologica varia in base alla finalità per cui è stata prescritta. Per non affaticare eccessivamente la persona a livello cognitivo, può essere suddivisa in più incontri.
Successivamente alla valutazione neuropsicologica, al fine di migliorare la qualità di vita del paziente e dei suoi familiari, può essere indicato un percorso riabilitativo.
La riabilitazione neuropsicologica, nello specifico del decadimento cognitivo lieve, consiste in sessioni di stimolazione cognitiva attraverso la somministrazione di esercizi mirati a riabilitare o tenere allenate le funzioni deficitarie, con modalità e tempistiche definite in base alla finalità per cui è stato consigliato l’intervento.
Esempi di casi trattati
- Valutazione neuropsicologica: patologie neurodegenerative, decadimento cognitivo
- Riabilitazione neuropsicologica: decadimento cognitivo lieve
–
Sistemi umani
“Le organizzazioni eccellenti non credono nell’eccellenza, ma solo nel miglioramento continuo e nel cambiamento costante.”
T. Peters
I sistemi umani sono insiemi composti da individui interagenti tra loro e, a loro volta, formanti un’entità di ordine maggiore in grado di svolgere una funzione prefissata.
Si tratta, dunque, di insiemi dinamici complessi, dove è spesso possibile che al loro interno si sviluppino livelli di incomprensione, tensione, comportamenti inadeguati, ecc. tali da compromettere il benessere sia soggettivo che sociale degli individui componenti i sistemi stessi. Tutti questi aspetti possono gravare sul raggiungimento del fine ultimo del sistema in considerazione.
In tale contesto l’intervento professionale ha il compito di andare a riparare quelle situazioni, che gli individui avvertono come problematiche, tramite il cambiamento delle dinamiche disfunzionali in essere nel sistema di riferimento.
I sistemi umani possono avere necessità di interventi di vario genere, a seconda della situazione specifica. Di conseguenza, modalità e tempistiche possono essere definite solo dopo l’analisi della richiesta presentata.
Esempi di interventi effettuati
- Rischio stress lavoro correlato: valutazioni e azioni correttive (art. 28 D. Lgs. 81/2008 e successive integrazioni)
- Interventi di psicologia della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro
- Attività di informazione e formazione