Approccio Clinico

Avendo approfondito più orientamenti teorici, il mio approccio clinico consiste nel costruire “su misura” per ogni persona l’intervento più adatto alle problematiche manifestate.

In questa prospettiva, accompagno la persona ad affrontare e gestire le situazioni critiche nel modo più funzionale possibile, promuovendo e favorendo (attraverso l’ascolto senza giudizio, il dialogo, il confronto costruttivo e specifiche tecniche terapeutiche) il raggiungimento di un maggiore equilibrio emotivo e/o relazionale nonché la scoperta e la ri-scoperta delle proprie potenzialità, risorse e competenze.

L’orientamento teorico dell’attività psicoterapeutica è prevalentemente sistemico e socio-costruzionista. Tale orientamento, in relazione alle criticità presentate, può essere integrato con l’approccio cognitivo-comportamentale, con il trattamento EMDR, con le tecniche di rilassamento neurofisiologico e altri strumenti metodologici specifici secondo protocolli e linee guida professionali.

L’orientamento sistemico e socio-costruzionista si focalizza sulle situazioni emotive e/o relazionali percepite dalla persona come problematiche e limitanti la qualità di vita (individuale, di coppia, familiare e sociale), privilegiando l’analisi di dette situazioni per come possono essere connesse alle esperienze passate e al sistema-ambiente relazionale in cui la persona è vissuta, insieme alle caratteristiche del sistema-ambiente relazionale significativo odierno.
L’idea di base è che ognuno costruisce nel tempo un proprio modo di essere e di percepire le esperienze, che lo rendono unico nel contesto di appartenenza.
In sintesi, l’obieVivo è quello di ri-costruire, insieme alla persona, la storia dei sintomi emotivi e/o del disagio relazionale e di ri-connetterli con significato al proprio passato. La persona può così ri-conoscere e comprendere, a livello emotivo e/o relazionale, il proprio modo di funzionare odierno e iniziare a lavorare da qui in direzione del cambiamento futuro.

L’orientamento cognitivo-comportamentale è un modello di terapia fondato sul presupposto che vi sia una stretta e complessa relazione tra pensieri, emozioni e comportamenti. Secondo tale approccio i disturbi emotivi e comportamentali originano dalle idee disfunzionali di rappresentazione soggettiva della realtà (credenze irrazionali, pensieri automatici, schemi fissi di comportamento, ecc.) che si mantengono nel tempo a causa dei meccanismi di mantenimento delle costruzioni cognitive della persona. Di conseguenza, l’obiettivo della terapia cognitivo-comportamentale è:

  • Per la parte cognitiva, aiutare la persona a individuare i pensieri ricorrenti e gli schemi fissi di ragionamento e di rappresentazione soggettiva della realtà, concomitanti alle emozioni problematiche vissute, per sostituirli e/o integrarli con altri più funzionali.
  • Per la parte comportamentale, aiutare la persona a modificare la relazione tra le situazioni critiche e le solite reazioni emotive e comportamentali messe in atto, attraverso l’apprendimento di nuove modalità di risposta.