Dott.ssa Laura Mazzarello

PSICOLOGA
PSICOTERAPEUTA
Novi Ligure • Alessandria

PRESTAZIONI

 
Paul Klee
“Palloncino rosso” 1922 (Particolare)

“Cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all’improvviso vi sorprenderete a fare l’impossibile.”

 

S. Francesco d’Assisi

PRINCIPALI PRESTAZIONI E AMBITI DI INTERVENTO

In caso di situazioni emotive e/o relazionali particolarmente critiche.

I colloqui sono indicati quando la persona percepisce delle difficoltà di vita che interferiscono con il suo ben-essere personale, relazionale, familiare, lavorativo e sociale.

Si offre uno “spazio-tempo” di ascolto e confronto costruttivo dove è possibile esprimersi liberamente e dove vige l’assenza di giudizio.

Si presta attenzione alle relazioni significative (di coppia, familiari, lavorative e sociali) connesse al contesto nel quale la persona vive ed agisce.

Si lavora “con” la persona e non “sulla” persona: psicologa-psicoterapeuta e persona sono coinvolte in un progetto terapeutico condiviso che condurrà quest’ultima a un processo di maggiore comprensione e consapevolezza di sé, di potenziamento delle proprie risorse e competenze nonché allo sviluppo di nuove abilità per affrontare efficacemente le proprie difficoltà di vita con una prospettiva diversa e più funzionale rispetto alla precedente.

Esempi di problematiche affrontabili possono essere:

Problematiche di ansia, attacchi di panico e fobie;

Disturbi ossessivo-compulsivi;

Disturbi dell’umore;

Problematiche di somatizzazione;

Disturbi alimentari;

Sensazione generale di insoddisfazione;

Disturbi del sonno;

Problematiche legate all’identità;

Problematiche legate all’identità di genere;

Problematiche legate alle relazioni interpersonali;

Problematiche legate ai cambiamenti della vita;

Disagi e/o conflitti familiari;

Problematiche lavorative;

Esperienze traumatiche e stressanti.

In caso di situazioni emotive e/o relazionali eccessivamente critiche.

I colloqui sono indicati quando la persona percepisce delle difficoltà di vita che interferiscono con il suo ben-essere personale, relazionale, familiare, lavorativo e sociale.

Si offre uno “spazio-tempo” di ascolto e confronto costruttivo dove è possibile esprimersi liberamente e dove vige l’assenza di giudizio.

Si presta attenzione alle relazioni significative (di coppia, familiari, lavorative e sociali) connesse al contesto nel quale la persona vive ed agisce.

Si lavora “con” la persona e non “sulla” persona: psicologa-psicoterapeuta e persona sono coinvolte in un progetto terapeutico condiviso che condurrà quest’ultima a un processo di maggiore comprensione e consapevolezza di sé, di potenziamento delle proprie risorse e competenze nonché allo sviluppo di nuove abilità per affrontare efficacemente le proprie difficoltà di vita con una prospettiva diversa e più funzionale rispetto alla precedente.

Esempi di problematiche affrontabili possono essere:

Problematiche di ansia, attacchi di panico e fobie;

Disturbi ossessivo-compulsivi;

Disturbi dell’umore;

Problematiche di somatizzazione;

Disturbi alimentari;

Sensazione generale di insoddisfazione;

Disturbi del sonno;

Problematiche legate all’identità;

Problematiche legate all’identità di genere;

Problematiche legate alle relazioni interpersonali;

Problematiche legate ai cambiamenti della vita;

Disagi e/o conflitti familiari;

Problematiche lavorative;

Esperienze traumatiche e stressanti.

Training autogeno

Rilassamento muscolare progressivo di Jacobson

Le tecniche di rilassamento neurofisiologico sono utili quando la persona avverte la necessità di imparare a gestire in maniera più funzionale i propri stati emotivi e le eventuali problematiche che ne derivano.

Attraverso la pratica costante di una serie di esercizi specifici, allenano gradualmente la persona a trovare e/o ri-trovare l’equilibrio psico-fisico, ossia quella “bussola esistenziale” che le permette di accogliere la realtà, facendole tollerare gli stati d’animo e le sensazioni fisiche negative e portandola a non identificarsi con esse.

La scienza ci dice infatti che mente e corpo sono strettamente inter-connessi come “unità bio-psichica”, tanto da influenzarsi reciprocamente e in modo continuo: “dalla mente al corpo” e “dal corpo alle mente”.

Il rilassamento neurofisiologico si basa sull’apprendimento graduale delle capacità individuali di “lasciarsi andare” (mente) e di “ascoltare il proprio corpo” (corpo).
Tali capacità, connettendo il “potere della mente” con il “potere del corpo” e viceversa, favoriscono appieno la consapevolezza della relazione tra i propri stati mentali e tra quelli corporei e portano così la persona a raggiungere un migliore stato di ben-essere psico-fisico generale.

Tra le varie tecniche esistenti, le più tradizionali sono il “Training autogeno” e il “Rilassamento muscolare progressivo di Jacobson”.

La scelta della tecnica più adeguata dipende dalle singole caratteristiche della persona, (la modalità di scaricare le tensioni, la condizione medica etc.) e viene valutata durante un colloquio preliminare. Entrambe le tecniche posso essere adatte a ogni età del ciclo di vita.

Esempi di problematiche affrontabili possono essere:

Ansia, attacchi di panico e fobie;

Aggressività;

Insonnia;

Emicrania;

Situazioni di vita altamente stressanti.

EMDR

L’EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing: Desensibilizzazione e Rielaborazione attraverso i Movimenti Oculari) è un approccio terapeutico scoperto nel 1989 dalla psicologa americana Francine Shapiro.

Si basa sulla de-sensibilizzazione e ri-elaborazione dei ricordi disturbanti attraverso la stimolazione bilaterale del cervello (utilizzando i movimenti oculari o altre forme di stimolazione ritmica destra-sinistra) al fine di facilitare la risoluzione dei condizionamenti emotivi e cognitivi legati a esperienze di vita traumatiche e altamente stressanti passate, recenti o presenti.

Il modello teorico dell’EMDR ritiene infatti che le esperienze traumatiche e altamente stressanti, per via dell’impatto emotivo presente al momento dell’esperienza, possano essere memorizzate come ricordi in maniera dis-funzionale.

I movimenti oculari stimolano la produzione di onde elettromagnetiche (le stesse prodotte fisiologicamente durante il sonno) in modo da permettere il trasporto dell’informazione traumatica dalla corteccia prefrontale a quella parietale. Viene così conservata la memoria dell’evento, ma non viene più ri-vissuta l’attivazione allarmante che si verifica quando rimane intrappolata nella corteccia prefrontale. Dopo il percorso di stimolazione bilaterale si ricorda quindi l’esperienza vissuta, ma, avendo perso la carica emotiva negativa, si sente che oramai fa parte del passato.

In sintesi, il lavoro con l’EMDR permette una maggiore inter-connessione dei due emisferi cerebrali, il recupero dei ricordi disturbanti, un cambiamento a livello neuro-fisiologico e la rielaborazione funzionale delle suddette esperienze angoscianti legate alla storia di vita della persona, le quali possono essere causa di sintomatologie varie.

Esempi di problematiche affrontabili possono essere:

Disturbo post traumatico da stress;

Esperienze traumatiche e altamente stressanti;

Ansia, attacchi di panico e fobie;

Disturbi alimentari.


Approfondimenti:

Presentazione EMDR
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PRECEDENTI AMBITI DI INTERVENTO

L’adolescenza rappresenta per tutti gli individui una “seconda nascita” alla quale, rispetto alla “prima”, occorrono anni per realizzarsi concretamente. Essa consiste in un periodo tumultuoso caratterizzato da grandi e difficili cambiamenti “normativi” da affrontare sul piano fisico e dell’identità di genere (maturazione sessuale), sul piano affettivo (spostamento dell’interesse dai genitori ai coetanei) e sul piano del futuro (chi voglio essere? dove voglio andare? quante sfide e prove devo ancora superare? etc.).

A tutto ciò si possono poi aggiungere gli eventi “para-normativi” (esperienze traumatiche e stressanti inaspettate).

Tale fase evolutiva, se non ben gestita, spesso può portare a difficoltà emotive personali e/o relazionali anche nell’esercizio del ruolo dei genitori stessi e nell’equilibrio familiare.

Si offre all’adolescente uno “spazio-tempo” riservato in cui è possibile sperimentare un’esperienza di ascolto e confronto diversa. Ciò al fine di dare voce ai suoi pensieri e alle sue emozioni, di far sì che acquisisca sicurezza e fiducia in se stesso, consapevolezza delle proprie capacità e chiarezza nel definire i propri obiettivi di vita.

Nel caso in cui l’adolescente non fosse collaborativo, i colloqui si possono anche effettuare soltanto con la sua famiglia. Questa, supportata dalla psicologa-psicoterapeuta, potrà riflettere sulle proprie difficoltà con l’adolescente e assisterlo in modo più equilibrato nel sinuoso e sovente anche doloroso suo processo di crescita.

Esempi di problematiche affrontate sono:

Problematiche di ansia, attacchi di panico e fobie;

Disturbi ossessivo-compulsivi;

Disturbi dell’umore;

Problematiche di somatizzazione;

Disturbi alimentari;

Sensazione generale di inadeguatezza;

Problematiche legate all’identità;

Problematiche legate all’identità di genere;

Problematiche legate all’immagine corporea;

Difficoltà relazionali;

Conflittualità con la famiglia;

Esperienze traumatiche e stressanti.

I colloqui con la coppia si rivolgono a tutte quelle coppie in difficoltà, senza distinzione di genere, che stanno vivendo una relazione sofferente e che vogliono prendersi cura del loro legame affettivo per cercare di migliorarlo.

Spesso la coppia chiede aiuto quando viene a mancare quello spazio condiviso di emozioni e dialogo che è stato il terreno fertile sul quale si è costruita l’“identità di coppia” e la sua “progettualità”.

L’obiettivo dell’intervento professionale consiste, quando possibile, nella ri-definizione della “identità di coppia” e nel potenziamento della comprensione reciproca.

Compito della psicologa-psicoterapeuta è pertanto quello di aiutare la coppia a ri-scoprire e ri-trovare la complicità perduta valutando le cause relazionali e individuali che l’hanno portata al mal-funzionamento e alle conseguenti incomprensioni, ostilità, tensioni etc.

Vengono così incentivati e sostenuti certi processi comunicativi più funzionali, individuando e valorizzando le risorse della coppia per accompagnarla verso un nuovo e più sano equilibrio (con attenzione sia ai bisogni relazionali che individuali) e facilitando nuove soluzioni.

Esempi di problematiche affrontate sono:

Crisi legate alla fertilità e alla nascita dei figli;

Problematiche legate alla gestione dei figli;

Crisi in seguito all’uscita dei figli dalla famiglia;

Problematiche individuali e/o esperienze traumatiche e stressanti che si ripercuotono inevitabilmente su entrambi i componenti della coppia;

Messa in discussione del progetto di vita insieme.

Queste tipologie di colloqui si rivolgono a tutte quelle famiglie in cui vi sono significativi problemi relazionali di varia natura.

Si coinvolge l’intera famiglia contemporaneamente e, a seconda della situazione, anche i singoli componenti separatamente per far esprimere tutti riguardo i propri pensieri, le proprie emozioni e i propri vissuti, in modo da cercare di comprendere e di superare insieme le difficoltà.

L’obiettivo consiste nell’accompagnare la famiglia, puntando sulle sue risorse e competenze, a ri-trovare il giusto equilibrio, a ri-stabilire un buon clima familiare e nel costruire nuove abilità per affrontare efficacemente le sue difficoltà.

Esempi di problematiche affrontate sono:

Problematiche legate ai cambiamenti del ciclo di vita;

Problematiche individuali e/o esperienze traumatiche e stressanti che si ripercuotono inevitabilmente su tutti i componenti della famiglia.

Attività di informazione e formazione;

Rischio stress lavoro correlato: valutazioni e azioni correttive (art. 28 D. Lgs. 81/2008 e successive integrazioni);

Interventi di psicologia della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.

 

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